Sempre più di frequente si sente parlare degli insetti come il cibo del futuro. Alcune aziende già propongono cibo per animali domestici a base di farine di insetti.
Ma sono realmente appropriate come sembrano?
I presunti vantaggi del cibo per cani e gatti a base di insetti
Già dal 2003 la FAO si sta occupando dell’uso degli insetti commestibili. Gli argomenti a favore dell’uso del cibo per cani e gatti a base di insetti sono numerosi:
- contengono proteine, vitamine e aminoacidi di alta qualità
- hanno un alto tasso di conversione alimentare, cioè, per fare un esempio, i grilli hanno bisogno fino a sei volte meno cibo dei tradizionali animali da allevamento (bovini, suini, ovini, polli ecc.)
- emettono meno gas serra (metano, anidride carbonica e diossido di azoto) e ammoniaca
- possono essere allevati su rifiuti organici, sono infatti ottimi convertitori di biomassa
- alcune specie sono molto resistenti alla mancanza d’acqua
- depongono migliaia di uova ad ogni ciclo vitale
- sono meno soggetti alla trasmissione di patologie all’uomo (zoonosi)
- non conterrebbero residui di antibiotici, ormoni o altre sostanze nocive
- non necessitano di trasporti costosi come quelli dei comuni animali da allevamento
- il loro allevamento non incrementerebbe il disboscamento
- consentono di ottenere un cibo per animali ipoallergenico perché costituito da una sola fonte proteica ed altamente digeribile, indicato per animali allergici o con intolleranze
Dunque gli insetti necessitando di minori risorse economiche ed ambientali per essere allevati, sono una potenziale alternativa per la produzione di proteine, sia per il consumo umano diretto, sia indirettamente come fonte di proteine in miscele di materie prime, come il cibo per cani e gatti.
Sempre secondo la FAO le loro proteine, essendo altamente digeribili e ricche di amminoacidi essenziali, sono comparabili a quelle fornite dalla carne e dal pesce.
Alcuni insetti ne contengono anche una percentuale maggiore, per esempio la Mosca soldato adulta e le sue larve (Hermetia illucens, detta BSFL, Black Soldier Fly Larvae) originaria delle Americhe – una delle specie attualmente utilizzate per la produzione di pet food – ha il 25% di proteine contro il 20-22% del manzo e del maiale.
L’EFSA (European Food Standard Agency) inoltre ha dichiarato che i potenziali pericoli microbiologici del cibo per cani e gatti a base di insetti e nell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione umana sono uguali a quelli attribuiti alla carne e al pesce, e che la presenza di possibili rischi dipende esclusivamente da come vengono nutriti e dai metodi con cui vengono trasformati.
Quali specie sono presenti nel cibo per cani e gatti a base di insetti
Le specie di insetti più usate nel cibo per animali sono la già citata Mosca soldato (Hermetia illucens) e le sue larve, il Grillo domestico (Acheta domesticus) e le larve del Tenebrione mugnaio (Alphitobius diaperinus) un coleottero conosciuto come Tarma della farina.
Il Grillo domestico (Acheta domesticus) è la specie con i maggiori livelli di taurina, ed è anche ricco di Acido linoleico (AL), un acido grasso essenziale per cani e gatti per il corretto sviluppo di organi e apparati come pelle, pelo, reni e organi riproduttivi.
La Mosca soldato ha un contenuto di chitina (vedi più avanti) inferiore a quello dei Tenebrioni, il che la rende più digeribile per i nostri animali. Ha un ciclo larvale di oltre 3 settimane più lungo di quello di altre mosche (in media 5 giorni) e le sue larve possono accumulare grassi, dunque se nutrite con frattaglie di pesce saranno ricche di acidi grassi omega-3 e omega-6, oppure nutrendole con cibi poveri di grassi si possono ottenere larve per cibo dietetico.
Alcuni studi hanno dimostrato che non sembrano accumulare micotossine (come le aflatossine), né pesticidi (come il clorpirifos) o antibiotici quindi, in teoria, sono prive di contaminanti e ricche di nutrienti. Si nutrono di paglia, riso, grani di luppolo e altri cereali, rendendole adatte a valorizzare gli scarti organici.
Il cibo per cani e gatti a base di insetti è permesso in Europa?
Nel 2015 l’Unione Europea ha approvato una serie di norme, diventate operative nel 2018, che regolano i cosiddetti Novel Food, vale a dire cibi nuovi e insoliti, come quelli a base di alghe, o con strutture molecolari modificate, o vegetali riprodotti in modo non tradizionale, tra cui anche il cibo per cani e gatti a base di insetti.
Tuttavia perché sia possibile la commercializzazione di questi prodotti contenenti insetti è necessario avere un’autorizzazione da parte della Commissione Europea che coinvolge in questo processo l’EFSA (European Food Standard Agency).
Molto di recente, il 22 ottobre 2022, hanno avuto opinione positiva (cioè l’atto normativo che precede l’autorizzazione formale alla commercializzazione) due specie di insetti in forma congelata e liofilizzata: la larva del Tenebrione mugnaio e il Grillo domestico parzialmente sgrassato, che potranno essere immessi in commercio essiccati interi, sotto forma di snack, di farina o come ingrediente da utilizzare in altri prodotti alimentari, quindi anche nel cibo per animali.
Le farine di insetti sono realmente sane?
Nella domanda presentata il 24 luglio 2019 alla Commissione Europea da una start up vietnamita, la società Cricket One Co, che da tempo opera nell’allevamento e trasformazione di polvere di grillo (Acheta domesticus), per immetterla sul mercato dell’UE, l’azienda dichiara che gli insetti sono allevati senza uso di pesticidi, antibiotici, solventi o ormoni della crescita.
Tuttavia non mancano alcune criticità, perché dichiara che il mangime utilizzato per nutrire i grilli è di origine vegetale (conforme alla direttiva 2002/32/CE), ma vi compare anche la farina di mais OGM, e sono incluse foglie, stelo e rami di manioca, che possono indurre la presenza di acido cianidrico nel prodotto finito.
La polvere, sgrassata parzialmente, ha un contenuto proteico che supera il 70%, mentre i grassi totali, in media, sono inferiori al 12%. Il contenuto in fibre è di circa il 9%, e la chitina stimata oscilla tra il 5% e il 9%.
Proprio la presenza chitina, una fibra insolubile – e indigeribile – simile alla cellulosa, di cui tutti gli insetti sono ricchi nell’esoscheletro (come i granchi, le aragoste e i gamberi), è controversa.
Uno studio ha dimostrato che la chitina ha un effetto immuno-stimolante in gatti e cani e che la sua presenza nel loro mangime ha una funzione prebiotica, cioè di nutrimento per la flora batterica, favorendo così la salute del loro intestino.
Da un altro studio più recente invece emerge che il potenziale prebiotico di questa sostanza è basso e che essa agirebbe più come una fibra riempitiva, proprio come la cellulosa. Questo stesso studio sottolinea però che sono necessari ulteriori studi per esplorare come la fermentazione della chitina delle diverse specie di insetti impatti sul microbiota dei cani e dei gatti e la salute del loro intestino.
L’EFSA, coinvolta nella valutazione della domanda, nelle sue conclusioni ha osservato che le concentrazioni di contaminanti segnalate sono inferiori ai livelli massimi fissati per altri alimenti, tuttavia non sono fissati livelli massimi di questi contaminanti in EU per gli alimenti a base di insetti.
Le problematiche dell’etichettatura
L’etichettatura del cibo per cani e gatti a base di insetti commestibili è soggetta alle stesse norme obbligatorie previste per tutti gli alimenti.
Tuttavia attualmente non c’è ancora una regolamentazione riguardo ai termini e alle denominazioni da usare nelle liste di ingredienti, e questo lascia ampia libertà ai produttori nelle descrizioni. L’uso di termini come “farina di insetto” potrebbe essere infatti considerato improprio, mentre “polvere” potrebbe essere considerato più pertinente.
Secondo l’IPIFF,(la piattaforma europea dei produttori di insetti per scopo alimentare e mangimistico) nelle etichette andrebbe ben specificato se nell’alimento è presente l’insetto tal quale o parti di esso. Per esempio “polvere di… nome dell’insetto”, o “proteine o olio/estratto di.. nome dell’insetto“, o se intero “nome dell’insetto“, perché nei soggetti sensibili gli insetti possono provocare allergie.
L’IPIFF infatti suggerisce di indicare in etichetta che “i prodotti contenenti insetti non sono indicati per soggetti allergici a molluschi, crostacei e/o acari della polvere“, ma per ora questo resta solo un suggerimento che potrebbe essere inserito nel Regolamento di esecuzione o come scelta volontaria del produttore.
Insorgenza di allergie a causa del cibo per cani e gatti a base di insetti
L’utilizzo di cibo a base di insetti può determinare l’insorgere di reazione allergiche in diversi modi:
- l’allergia può essere causata dalla tipologia di nutrimento dell’insetto: per esempio mangimi contenenti glutine possono rilasciare tracce di questo allergene nel prodotto finito, anche perché l’obbligo di indicazione in etichetta vige solo per gli allergeni usati come ingredienti;
- oppure può scatenarsi a causa dell’insetto stesso, anche per reazione incrociata con altri allergeni.
Studi e conclusioni sul cibo per cani e gatti a base di insetti
La presidentessa della British Veterinary Association, Justine Shotton, ha affermato che sono necessarie ulteriori ricerche perché non ci sono abbastanza prove che una dieta a base di insetti sostituisca a dovere le proteine assimilate dall’alimentazione attuale degli animali domestici, e che i proprietari di cani e gatti dovrebbero consultare un veterinario con opportune conoscenze in materia prima di somministrare al proprio animale una dieta a base di insetti.
Anche nell’articolo pubblicato sul Journal of Insects as Food and Feed nell’ottobre 2020 gli autori dichiarano che non ci sono studi che abbiano valutato l’efficacia degli alimenti ipoallergenici a base di insetti su cani e gatti, né ci sono dati che provino un incremento della salute per gli animali da compagnia legato all’assunzione di un alimento a base di insetti.
Anche gli autori di questo articolo, come la dottoressa Shotton, sostengono che “è essenziale che vengano eseguiti test di sicurezza ed efficacia e che i risultati siano condivisi con la comunità. Molteplici studi hanno valutato aspetti della qualità nutrizionale di varie specie di insetti, ma l’impatto dell’alimentazione a lungo termine sullo stato nutrizionale e la salute di cani e gatti è ancora in gran parte inesplorato.”
In pratica ad oggi ancora non si sa come gli insetti nel cibo per gli animali possano influenzare, in modo da promuovere o danneggiare, la salute dei cani e dei gatti.
Sicuramente, nel caso in cui studi a lungo termine dimostrino la loro efficacia, l’utilizzo degli insetti come fonti proteiche alternative si rivelerà essere fortemente competitivo nell’industria alimentare per cani e gatti, riducendone i costi e l’impatto ambientale rispetto alle convenzionali fonti proteiche.
Per ora io aspetterei e osserverei gli sviluppi, senza utilizzare il mio cane o il mio gatto come cavia, a meno che il suo stato di salute non mi metta difronte ad una scelta obbligata.
Tu che faresti? Scrivilo nei commenti!
Foto di copertina di Iva Balk