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Conosci la differenza tra crocchette pressate a freddo ed estruse?

Crocchette pressate a freddo ed estruse

In commercio esistono due tipi di alimenti secchi per cani e per gatti: crocchette pressate a freddo ed estruse. Che differenza c’è tra le due?

Qual è la differenza tra crocchette pressate a freddo ed estruse

Le crocchette estruse

La parola estrusione deriva dal latino “extrudere”, cioè “spingere fuori”, e consiste in un processo industriale di produzione di pezzi “a sezione costante”, che vengono appunto “spinti fuori” da una macchina.

L’estrusione richiede che gli ingredienti vengano cotti in macchinari che combinano energia meccanica e vapore ad alta pressione. La temperatura del vapore può variare tra i 100 e i 120° centigradi, ma spesso arriva a 200-250° C per accorciare i tempi di produzione, e ottenere un risparmio sulla lavorazione.

In questo modo i nutrienti della materia prima di partenza si perdono completamente e devono essere necessariamente aggiunti sotto forma di additivi nutrizionali, nella maggior parte dei casi, artificiali, quindi non riconoscibili dall’organismo come biocompatibili e assimilati e sfruttati solo in percentuali molto basse (intorno al 20%), accumulando scorie nell’organismo che ha difficoltà ad espellerne l’eccesso.

Esiste anche un’altra possibilità di produrre modellati a sezione costante con temperature assai inferiori, i “modellati a bassa temperatura“, gli ingredienti dei quali vengono sottoposti non al vapore ad alta pressione, ma ad aria a temperatura ambiente ad alta pressione, in modo che la temperatura massima di lavorazione non superi i 42° C e avvenga in modo lento e graduale, così da non perdere la totalità dei minerali e degli oligoelementi.

Durante questo processo c’è comunque una perdita di vitamine e sali minerali che vengono aggiunti sotto forma di additivi nutrizionali, ma se sono di origine naturale estratte da materie prime naturali, e stabilizzate in modo da essere riconosciute dall’organismo come biologicamente compatibili vengono ben assimilate (circa l’80%) e gli eccessi eliminati molto più facilmente.

Questo tipo di crocchette, perché non si sbriciolino, hanno bisogno di una percentuale di amidi un po’ più alta rispetto alle pressate a freddo, e se addizionate di acqua tendono a gonfiarsi.

Il tipo di lavorazione spezza le catene di amminoacidi che compongono le proteine, rendendole più facilmente digeribili, soprattutto se composte dalla carne – intesa come muscolo e interiora – come primo ingrediente, che avendo un alto valore biologico sarà più facilmente metabolizzabile senza rilasciare grandi quantitativi di scorie, evitando un super lavoro a fegato e reni.

Questo modo di produzione richiede un macchinario estremamente costoso, ecco perché è raro trovare aziende che ne facciano uso.

Tuttavia non bisogna soffermarsi solo su queste considerazioni, perché la validità di una crocchetta e la sua digeribilità non dipendono solo da come viene prodotta, ma anche e soprattutto dalla qualità della materia prima da cui si parte.

Le crocchette pressate a freddo

La caratteristica principale delle crocchette pressate a freddo è la bassa temperatura del processo di lavorazione.

La normativa prevede che durante la cottura si arrivi almeno a 90° C. al cuore del prodotto, mentre la fase finale di pressatura avviene a temperatura ambiente, tra 35° C e 40° C.

La temperatura di cottura può essere ancora più bassa se la materia prima viene essiccata (Regolamento UE n. 142/2011 25 febbraio 2011)*1, allungando la lavorazione con costi più alti, ma con un risultato senza dubbio migliore. Le temperature più basse infatti, permettono di mantenere intatti i nutrienti presenti nelle materie prime.

Per questo nelle etichette dei pressati a freddo, può succedere di non trovare additivi nutrizionali, cioè i minerali e le vitamine da reintegrare perché si perdono se la cottura è effettuata ad alte temperature.

Ma bisogna fare una precisazione: una corretta presenza di questi nutrienti è garantita solo dall’alta qualità della materia prima utilizzata.

Leggere bene l’etichetta quindi è molto importante, perché la dicitura “pressato a freddo” non è una garanzia sufficiente: se in etichetta compaiono additivi nutrizionali, è segno che gli ingredienti di partenza non erano di qualità.

Le crocchette pressate a freddo per questo particolare metodo di lavorazione richiedono una presenza minore di amidi per restare compatte, e per questo motivo se addizionate di acqua si sciolgono, permettendo una digestione più veloce.

Tuttavia nelle crocchette pressate a freddo le catene amminoacidiche che compongono le proteine – a differenza di quanto avviene negli estrusi o nei modellati a bassa temperatura – non vengono spezzate, rimanendo quasi del tutto intatte, per questo, pur risultando ben digeribili se composte realmente da carne di alto valore biologico, richiedono dei tempi digestivi leggermente più lunghi rispetto ai modellati a bassa temperatura.

Quale tra le due tipologie, crocchette pressate a freddo ed estruse, è migliore e più digeribile?

In conclusione quale, tra crocchette pressate a freddo ed estruse, è la più adatta al nostro cane o al nostro gatto?

Premesso che, sia che ci si orienti verso le crocchette pressate a freddo, sia verso le estruse o modellate a bassa temperatura, la cosa più importante è la qualità delle materie prime, la risposta a questa domanda è:

dipende!

Ogni individuo è a sé e ha specifiche necessità legate a diverse variabili: l’età, la sua storia, come si è alimentato fino a quel momento, quanta attività fisica fa quotidianamente, se presenta patologie, se ha intolleranze o allergie, ecc.

Scegliere la giusta crocchetta per il proprio cane o gatto richiede un’attenta analisi della singola situazione e successivamente della lista di ingredienti presenti nel prodotto preso in esame.

Un servizio di consulenza alimentare gratuita per essere guidati in questa scelta e imparare a leggere le etichette, possono essere molto utili per essere in grado di fare una scelta consapevole e autonoma.

Se vuoi avere sempre a portata di mano una sintesi di quello che bisogna sapere per analizzare un’etichetta puoi scaricare gratuitamente la “Guida rapida alla lettura dell’etichetta” cliccando sul pulsante qui sotto

In alternativa, se vuoi un’analisi più approfondita dell’etichetta del cibo che stai attualmente usando o vuoi un consiglio su quale possa essere il prodotto più adatto al tuo amico peloso, puoi richiedermi una consulenza, gratuita e non impegnativa, riempendo il modulo nella pagina dedicata alla “Consulenza alimentare“, o scrivendomi all’indirizzo info@secondonaturapetfood.it.

Sarò felice di aiutarti.


*1 Regolamento UE n. 142/2011 25 febbraio 2011

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Valeria De Riso

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