È davvero sempre il pollo presente nel cibo dei cani il responsabile delle allergie? Dipende.
La carne di pollo e le allergie dei cani. Il responsabile è davvero sempre il pollo ?
Mi capita sempre più spesso che le persone che seguo con le mie consulenze alimentari mi dicano di non volere cibo contenente pollo o tacchino.
Alcune mi dicono che il loro cane è allergico, altre che il veterinario ha consigliato di evitarle, altre semplicemente che non le preferiscono.
Comprendo le loro motivazioni, dal momento che anche io da sempre pongo estrema attenzione a quello che porto in tavola per la mia famiglia e, di conseguenza, ho cercato di proporre a Kiba, il mio cane adottato in canile e delicata di intestino, un cibo che fosse il più sano possibile.
Cosa mi ha spinto a cercare un cibo sano per il mio cane
Credo fortemente che siamo ciò che mangiamo e che la nostra salute dipende da come ci alimentiamo. Questo mi ha spinto negli ultimi 18 anni ad interessarmi di alimentazione.
Preoccuparmi che anche il mio cane avesse una dieta appropriata, per aiutarla a non avere problemi di salute, è stato dunque del tutto naturale.
Gli allevamenti intensivi e le grandi aziende di pet food
Immagino che molti sappiano ormai come sono allevati la maggior parte dei polli e dei tacchini destinati all’industria alimentare (sia umana che animale): chiusi in delle gabbie minuscole o a terra, ma in enormi capannoni dove si schiacciano e, a volte si mangiano, uno con l’altro.
Tenuti a ingrassare senza potersi muovere, geneticamente modificati per ottenere un accrescimento rapido e un volume sempre maggiore di petto e cosce, imbottiti di antibiotici per scongiurare le infezioni causate dal sovraffollamento di esemplari in uno spazio insufficiente, spesso alimentati con mangimi di scarsa qualità, magari OGM.
Inoltre le grandi industrie di alimenti per animali raramente utilizzano le parti nobili di questi volatili, vale a dire la carne (intesa come muscolo) e le interiora, ricche di elementi molto utili alla salute del cane e del gatto.
Viceversa vengono usati scarti della macellazione – carcasse, becchi, piume, penne, creste, zampe – ben più economici per le aziende che li acquistano e li trasformano idrolizzandole1* o essiccandole per ottenerne le cosiddette farine animali.
Perché pollo e tacchino vengono facilmente ritenuti responsabili delle intolleranze
Alla luce di quanto detto è del tutto normale che la presenza del pollo o del tacchino nel cibo commerciale venga percepito come non sano e potenzialmente responsabile di problematiche varie.
La carne di pollo e le dermatiti dei cani vengono molto frequentemente messe in relazione perché questa tipologia di carne, insieme a quella di tacchino, è largamente usata nei cibi commerciali, soprattutto nei secchi, e spesso è presente anche in modo non dichiarato (come dimostrato da diverse ricerche, di cui puoi leggere qui).
Questo le rende facilmente colpevolizzate di essere la causa di quelle che vengono chiamate in maniera generica allergie, ma che sono in realtà delle reazioni avverse, che si manifestano con vari sintomi, come vomito, diarrea, dermatiti, forfora, prurito, lacrimazione eccessiva.
Se da un lato l’assumere sempre la stessa proteina – in questo caso di pollo – può esporre a fenomeni di sensibilizzazione che predispongono allo sviluppare reazioni e intolleranze, dall’altro spesso non sono il pollo e il tacchino di per sé a generare problemi, ma la presenza di altre sostanze come i conservanti, gli appetizzanti, i residui di antibiotici e integratori sintetici nelle carni degli animali che provengono dagli allevamenti intensivi, o anche altri additivi o ingredienti presenti nel mangime.
Non tutti i polli sono uguali!
L’alimentazione naturale casalinga resta sempre la scelta migliore, perché ci permette di scegliere personalmente le materie prime e, con la guida di un veterinario nutrizionista, di fornire al nostro cane o gatto tutti i nutrienti di cui hanno bisogno in maniera bilanciata.
Tuttavia, molte persone, come me, non possono intraprendere questa strada.
Nel mio caso particolare, vivendo su una barca a vela e passando metà anno in giro per il Mediterraneo, è molto difficile non solo trovare materia prima di buona qualità, ma soprattutto conservala nel modo opportuno.
Questo mi ha spinto a cercare un cibo industriale già pronto che si avvicinasse quanto più possibile a un’alimentazione casalinga rispondendo a delle precise caratteristiche:
- che contenesse realmente carne e non scarti di macellazione
- che fosse prodotto con materie prime di alta qualità
- che fosse prodotto con carni di animali non modificati geneticamente e allevati senza antibiotici
- che NON contenesse farine di carne o proteine idrolizzate (che non premettono di conoscere la provenienza e la qualità della materia prima)
- che fosse lavorato a bassa temperatura in modo da preservare i nutrienti
- che NON contenesse additivi e conservanti sintetici, coloranti e appetizzanti
- che fosse ben bilanciato e appropriato ad un carnivoro come il cane
Ammetto che non è stato facile, perché nemmeno i prodotti delle aziende più note possiedono tutte queste caratteristiche e spesso – ho poi scoperto – presentano etichette ingannevoli o poco trasparenti.
Ma non mi sono arresa.
Alla fine ho trovato quello che cercavo, che si è rivelato essere anche di più: una piccola azienda a conduzione familiare, una piccola realtà che non pensa esclusivamente al profitto, che utilizza carni di animali sani, provenienti da piccoli allevamenti in cui vivono liberi su terreni privi di pesticidi, alimentati in modo appropriato alla loro specie, senza mangimi OGM, senza l’uso di antibiotici.
E, ciliegina sulla torta, non effettua test su animali, né utilizza materie prime testate su animali.
I polli e i tacchini, le cui carni sono usate per i prodotti di questa azienda, cresciuti in questo modo sono sani e risultano essere un’ottima fonte proteica, molto delicata e digeribile, con pochi grassi e dal sapore gradevole, dunque estremamente indicata proprio per quei cani e gatti che hanno problemi digestivi, o necessitano di una dieta leggera, o hanno la tendenza ad avere allergie e intolleranze (cliccando sul link qui affianco puoi approfondire la differenza tra le due cose).
Inoltre i processi di lavorazione a basse temperature, mantenendo intatti i nutrienti, evitano l’aggiunta di additivi di sintesi che spesso sono tra i veri responsabili delle reazioni avverse e delle intolleranze, insieme ai conservanti.
La prova della effettiva salubrità dell’attuale alimentazione di Kiba è che da quando la segue non ha più un forte odore corporeo, non le puzza più l’alito, ha i denti puliti, il pelo morbido e lucente, non perde più forfora, nemmeno quando la spazzolo. Tutti segni che il suo organismo è in equilibrio e gode di buona salute.
Come capire se il pollo contenuto nel cibo che compriamo è sano e di buona qualità
Il primo passo per me è stato imparare a leggere le etichette.
È stata veramente una sorpresa scoprire quanti piccoli inganni è possibile mettere in atto con delle semplici diciture permesse dalle normative, che sembrano descrivere un prodotto di ottima qualità, per poi scoprire che si è di fronte ad uno specchietto per le allodole.
Dunque per capire se il pollo, ma anche le altre carni, di un prodotto sono di buona qualità si possono fare due cose:
- informarsi sulle politiche e sull’etica dell’azienda che scegliamo. Un produttore virtuoso ha tutto l’interesse a dichiarare le sue buone pratiche, dunque se queste ci sono non sarà difficile trovare informazioni in proposito;
- imparare a leggere le etichette, uno strumento fondamentale che rende autonomi e consapevoli nella valutazione e nella scelta, perché permette di capire cosa realmente contiene un prodotto e averne una visione oggettiva.
Per concludere
Il meglio che possiamo offrire è sicuramente una dieta naturale casalinga, ma se per qualsiasi ragione, non fosse possibile seguire questa strada, un’alternativa c’è, bisogna solo informarsi.
Non tutte le aziende utilizzano materie prime di bassa qualità, esistono realtà che hanno realmente a cuore il benessere di cani e gatti.
Magari non è sempre facile individuarle, perché spesso non fanno pubblicità, ma puntano sulla bontà del prodotto e si avvalgono di canali più diretti, come le testimonianze di chi è già loro cliente e il passaparola, che sicuramente sono la pubblicità migliore.
Qualsiasi tipo di carne, se proveniente da un animale sano e allevato in maniera appropriata, insieme ad ingredienti naturali e ben bilanciati sarà la base di un cibo altrettanto sano e adeguato ai nostri amati cani e gatti, costituendo la base della loro salute, senza provocare dermatiti o altri problemi.
Se vuoi imparare a leggere le etichette puoi scaricare la “Guida rapida alla lettura dell’etichetta“
Oppure, se preferisci un’analisi personalizzata e più approfondita dell’etichetta del cibo che usi attualmente, puoi richiedere una consulenza gratuita attraverso il modulo nella pagina dei “Contatti” o scrivendo all’indirizzo info@secondonaturapetfood.it o cliccando sul pulsante qui sotto
1* L’idrolisi è un processo naturale che avviene all’interno dell’apparato digerente: “rompe” le catene di amminoacidi che compongono le proteine per renderle digeribili e assimilabili. È possibile ottenere questo processo in modo artificiale, rendendo digeribili anche parti dell’animale che normalmente il cane o il gatto non digerirebbero, avendo così delle “proteine” che aumentano la percentuale presente nel prodotto, ma sono di scarsissimo valore biologico.