Chi di voi adottandone per la prima volta uno non si è mai chiesto quante volte al giorno mangia un gatto normalmente?
Il gatto, un carnivoro obbligato
Il gatto ha conservato intatta la sua natura di predatore e in natura farebbe pasti piccoli e frequenti. Le sue prede sarebbero uccellini, topolini, lucertole. Un gatto campagnolo in una giornata riesce a catturarne da 10 a 20 piccoli animali.
Essendo una creatura originaria del deserto, beve poco per natura e, normalmente, assumerebbe i liquidi necessari attraverso le sue prede.
È un carnivoro “obbligato“, nel senso che il suo organismo è strutturato per digerire e assimilare un alto contenuto proteico: per restare in salute deve necessariamente assumere 12 amminoacidi, presenti nella carne, tra cui uno dei più importanti è la taurina, che previene la cecità e alcuni problemi cardiaci.
La situazione ideale per un gatto dunque sembrerebbe essere quella di poter passare molto tempo fuori di casa “a caccia”, per mangiare più volte al giorno e anche per assecondare un suo bisogno etologico fondamentale.
Tuttavia sappiamo bene che molti gatti vivono in appartamento e, se anche potessero uscire, in città la vita è molto più pericolosa che in campagna, inoltre probabilmente invece di catturare un topolino verrebbero nutriti dai vicini di casa che chi sa cosa gli propinano!
In che modo e quante volte al giorno mangia un gatto?
A orari regolari?
Abituare il gatto a mangiare a orari regolari potrebbe essere preso in considerazione, a patto però che tra un pasto e l’altro non passino molte ore, altrimenti c’è il rischio che arrivando affamatissimo ingurgiti il cibo tanto voracemente e velocemente da vomitarlo subito dopo.
Un digiuno eccessivamente prolungato, inoltre, provoca la produzione nel suo organismo di tossine che gli danno la nausea, con conseguente inappetenza, e alla lunga una condizione chiamata lipidosi epatica, molto pericolosa perché se non diagnosticata in tempo può causare un’insufficienza epatica e diventare letale.
A richiesta?
Anche l’abitudine di nutrirlo “a richiesta” trova una controindicazione nella possibilità di scambiare una richiesta di attenzione con quella del cibo, con rischio di sovralimentare un gatto annoiato che vorrebbe semplicemente giocare o un po’ di coccole.
Con il cibo sempre a disposizione?
Il cibo sempre a disposizione potrebbe essere una soluzione. Ma ci sono dei “contro”.
Il cibo umido, che dovrebbe essere il cibo di elezione per il maggiore apporto di liquidi, non può essere lasciato a lungo nella ciotola, perché si altera e, in ogni caso, anche il minimo cambiamento di odore lo rende poco appetibile per il gatto che dopo un po’ lo ignorerà.
Il cibo secco non corre questo rischio, ma non tutti i gatti sanno regolarsi da soli nelle quantità: i più golosi e annoiati possono tendere a mangiare troppo e andare incontro a sovrappeso, che gli procurerà sicuramente dei problemi di salute, oltre che un’eccessiva concentrazione delle urine con risvolti negativi a carico dell’apparato urinario.
I dispenser, un aiuto possibile
Un aiuto può venire dagli erogatori di croccantini.
Ce ne sono di diversi tipi, alcuni richiedono che il gatto sappia autoregolarsi, quindi non sono adatti ai gatti voraci e golosi; altri possono essere programmati a tempo, regolando la quantità giornaliera; altri ancora, super tecnologici, sono collegabili agli smartphones così da poter intervenire a distanza decidendo le quantità e la frequenza delle erogazioni.
Per capire quante volte al giorno mangia un gatto, cerchiamo di osservare la sua natura
A voler assecondare la sua natura di felino predatore bisognerebbe nutrirlo spesso e con piccole porzioni di cibo altamente proteico e umido che, oltre ad essere più vicino alle prede che troverebbe in natura, coprirebbe il suo fabbisogno di liquidi mettendolo al riparo da problematiche renali e urinarie.
Ma chi non passa gran parte della giornata in casa come può adottare questa pratica?
Inoltre il cibo umido se non consumato nel giro di un’ora va rimosso, sia perché a rischio di deteriorarsi sia perché la maggioranza dei gatti comunque non lo mangerebbe.
Un buon compromesso potrebbe essere utilizzare un dispenser di croccantini e in aggiunta fornire piccoli pasti umidi più volte al giorno, abitudine che permette anche di non privarsi della condivisione di un momento che aiuta a creare un forte legame fra il gatto e il suo amico umano.
L’unica certezza: proporre un cibo di alta qualità
In conclusione non c’è una risposta univoca alla domanda “Quante volte al giorno mangia un gatto“. Bisogna trovare il giusto compromesso tra la propria quotidianità e le inclinazioni e le esigenze di ogni singolo animale, che ha sue peculiari caratteristiche e necessità.
Di una cosa però si può essere più che certi: bisogna proporre del cibo di ottima qualità, altamente proteico, con una percentuale di carboidrati che non superi il 2% del totale e senza zuccheri aggiunti, prestando sempre attenzione alle quantità giornaliere, che non sono le stesse per tutti i gatti.
Quante volte al giorno mangia il gatto di casa tua? Che tipo di abitudini ha? Riesci a farlo alimentare in maniera appropriata alla sua natura? Raccontamelo nei commenti!
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