Il pelo del cane e del gatto è lo specchio della loro salute. Avere cura del loro pelo, quindi, significa monitorarne la salute.
La cura del pelo del cane e del gatto.
La cura costante del pelo del cane e del gatto ci consente di monitorare la loro salute.
In caso di problemi il pelo può diventare opaco, cadere in eccesso, presentare chiazze con escoriazioni, oppure provocare un forte prurito. Le cause possono essere diverse: dermatiti, parassiti o forme allergiche, ma anche momenti di ansia e forte stress o carenze alimentari.
La giusta prevenzione per la cura del pelo del nostro cane o del nostro gatto
Per mantenere in buona salute e avere cura del pelo del cane e del gatto, la prima cosa da fare è fornirgli un’adeguata alimentazione, che se non appropriata influirà sul loro benessere.
Non devono mai mancare le vitamine A ed E, le fibre e gli omega-3 e omega-6, che favoriscono l’elasticità della cute e la lucentezza del manto.
Una dieta casalinga o BARF stilata da un nutrizionista, in modo da non incorrere in errori, o anche commerciale, ma di alta qualità, ben bilanciata e appropriata alla specie, il giusto equilibrio minerale, la scelta di un cibo lavorato a basse temperature e in maniera delicata, senza conservanti e additivi di sintesi, senza appetizzanti e OGM, sarà senz’altro la base di partenza per prevenire problemi di cute e pelo.
Partendo da questa certezza, vediamo anche quali sono le buone abitudini da adottare per prendersi cura di entrambi gli animali, che hanno, ovviamente, esigenze differenti.
Cura del pelo del cane
La spazzolatura
La spazzolatura è fondamentale e da effettuare regolarmente per la cura del pelo. È un bisogno psicofisico del cane, rientra infatti tra le cosiddette “cure parentali” che sono una parte dei “bisogni di appartenenza” fondamentali per il cane.
Attraverso la spazzolatura, inoltre, viene stimolata la circolazione sanguigna e viene eliminato il pelo morto, favorendo la ricrescita del pelo nuovo.
Quando si tratta di cani a pelo lungo, usare la spazzola o un pettine con i denti in metallo tutti i giorni è importantissimo, per evitare la formazione di nodi che possono ingrandirsi fino a diventare indistricabili e a volte addirittura dolorosi.
Inoltre nei punti in cui i nodi si formano si crea un ambiente favorevole alla proliferazione di funghi e batteri, che possono causare cattivi odori e finanche infezioni.
Il bagno
I toelettatori professionisti raccomandano minimo 4 lavaggi l’anno, ma mai più di uno al mese. Attenzione anche ai prodotti che usiamo, soprattutto in presenza di dermatiti: mai scegliere prodotti per uso umano, la cute del cane ha un pH diverso dal nostro, esistono detergenti specifici per i cani.
Anche sulla cute esiste un microbiota, vale a dire un insieme di batteri che hanno una funzione protettiva: utilizzare detergenti non idonei e troppo aggressivi, o in modo eccessivo può alterarne l’equilibrio ed esporre l’animale a maggiore sensibilità o altre problematiche.
Un modo naturale per la pulizia e la cura del pelo può essere passare un panno tiepido bagnato con un decotto di rosmarino o con aceto di mele, direttamente sul mantello.
Personalmente lavo Kiba esclusivamente con l’acqua per due motivi: il primo è che ritengo che ai cani (ma anche ai gatti, come i cani, sensibilissimi agli odori) non piaccia essere “profumati” nel senso che noi diamo a questa parola.
Il mio primo cane (parlo di 40 anni fa!), un bassotto tedesco a pelo lungo, quando gli facevo il bagno con uno shampoo “delicato per bambini” poi correva a rotolarsi nella prima cacca che gli capitava a tiro!
Era evidente che non gradiva affatto essere privato del suo odore e avere addosso un profumo chimico così forte, ma era tanto tempo fa e io molto giovane e inesperta!
Naturalmente questo succede se si fa da sé con prodotti non specifici, rivolgendosi a un toelettatore professionista non si corre il pericolo di infastidire il cane con profumi molesti per il suo sensibile olfatto.
Il secondo motivo è che ho riscontrato per esperienza, da quando Kiba ha cambiato alimentazione, che se l’animale è alimentato in modo adeguato alle sue esigenze e con cibo di qualità non puzzerà né dal corpo né dalla bocca, dunque non avrà bisogno di essere “profumato“.
L’acqua basterà a rimuovere la polvere, la sabbia, la salsedine e altri residui, e se proprio abbiamo bisogno di eliminare odori particolarmente sgradevoli e persistenti allora sarà bene ricorrere a qualcosa di naturale e formulato specificamente per il cane che aiuti anche a sciogliere eventuali nodi, o rivolgersi ad un bravo toelettatore.
La tosatura. Non sempre fa bene.
Soprattutto nel periodo estivo quando il caldo inizia farsi sentire molti proprietari tendono a tosare il cane pensando di dargli sollievo dalla calura, magari senza consultare un toelettatore professionista o il veterinario.
Senza dubbio per un cane con pelo annodato, perché non viene mai spazzolato o pieno di erbe e rametti, la tosatura rappresenta uno strumento di cura del pelo in certi casi necessaria, ma in linea generale tosare il pelo del cane sembra essere diventata più una pratica dettata da un bisogno estetico o economico dell’uomo, che non un reale bisogno del cane, anzi!
In realtà il pelo, e soprattutto il sottopelo, hanno il compito di proteggere la pelle dai raggi solari e dal caldo, rasare troppo corto il pelo aumenta il rischio per il cane di subire un colpo di calore, inoltre i cani con la cute chiara, potrebbero “scottarsi” più facilmente al sole, con il pericolo di dermatiti.
Susan Divine Sholar, presidente dell’American Professional Pet Groomers Association, sostiene che tutti i cani hanno bisogno di una tolettatura regolare, vale a dire di essere spazzolati frequentemente per rimuovere il pelo morto, ma raramente necessitano di una tosatura, al massimo si può ricorrere ad una accorciata del pelo.
Alcune razze, per rispettare i loro standard, hanno bisogno di tagli e aggiustature continue, ci sono poi razze che devono essere tosate e altre che non andrebbero mai tosate. Nel caso in cui si adotti un cane in un allevamento sarà bene, infatti, chiedere all’allevatore come va tolettata quella determinata razza.
Per esempio le razze con doppio strato di mantello, quelle che fanno delle mute notevoli due volte l’anno – come gli Alaskan Malamute, i Siberian Husky o il Bovaro del Bernese – non andrebbero tosate, anche perché si rischia di creare problemi irrisolvibili di crescita del mantello, come l’Alopecia da tosatura.
La cura del pelo del gatto.
Il grooming.
Fermo restando che, anche per il gatto, la base fondamentale per la prevenzione e la cura del pelo è un’alimentazione appropriata e ben bilanciata, vediamo in che consiste quello che viene chiamato grooming.
Il grooming è l’attività di pulizia dei gatti e ha un ruolo fondamentale nella vita e nella psicologia dei felini che dedicano molto tempo a questa pratica.
Ha diverse funzioni:
- igieniche: è un’attività di pulizia e cura del pelo, perché aiuta il gatto a rimuovere la sporcizia, i peli morti e le squame della pelle;
- di termoregolazione: in estate l’evaporazione della saliva depositata sul mantello raffredda il corpo del gatto; in inverno stimola la produzione di sebo che protegge la cute dagli sbalzi di temperatura;
- di rilassamento: leccandosi il gatto imprime alla muscolatura un vero e proprio massaggio rilassante che lo aiuta alla produzione di ormoni che favoriscono il suo benessere psicofisico;
- di comunicazione: leccandosi il gatto sparge il suo odore – con tutte le informazioni in esso contenute – sul suo mantello e lo condivide con il mondo esterno. Per i gatti la comunicazione attraverso l’olfatto è fondamentale sia per la definizione della propria identità che per le loro relazioni;
- di monitoraggio della sua salute: una scarsa attività di grooming può essere un segnale molto importante di malessere generale, così come un’ attività eccessiva e insistente potrebbe essere segno di ansia o di stress.
Nonostante i gatti, attraverso il grooming, puliscano costantemente il loro pelo, vanno spazzolati, soprattutto quelli a pelo lungo, per rimuovere il pelo morto in eccesso e l’accumulo di polvere e sebo che porta la creazione dei nodi.
I gatti anziani tendono a praticare il grooming meno di frequente e con meno efficacia, bisognerà dunque spazzolarli più di frequente o rivolgersi ad un professionista della toelettatura per mantenerli puliti.
Attenzione però, perché in tutte le cose ci vuole la giusta misura: nei gatti una toelettatura eccessiva porta all’alopecia!
Cos’è l’alopecia?
L’alopecia è una mancanza o parziale o totale dei peli nel cane e gatto.
Da non confondere con la normale perdita di pelo legata alla muta, diagnosticarla è molto semplice: se non ci sono chiazze prive di pelo o pelo molto diradato, allora l’animale è semplicemente in una fase di cambio del pelo.
L’alopecia invece si manifesta con una drastica ed evidente perdita e riduzione dei peli e con un aspetto anomalo della pelle. A volte è accompagnata da prurito, come per esempio in caso di infestazione di pulci: l’animale si gratta eccessivamente, perdendo i peli.
Esistono però anche alcune malattie che colpiscono i follicoli piliferi, mentre in altri casi i peli smettono semplicemente di crescere. Ci possono essere forme congenite o ereditarie di alopecia, che in questi casi si presenta simmetrica e senza infiammazione della pelle, in altri casi può essere localizzata in determinate zone, per esempio fra le orecchie.
Le cause dell’alopecia possono essere diverse e, a parte l’infestazione da parassiti che è facilmente individuabile, risalire a quali siano spesso richiede richiede esami specifici, che verranno prescritti dal veterinario.
È molto importante infatti, in caso di eccessivo diradamento del pelo, fare una visita veterinaria in modo da individuarne il motivo perché il pelo ha una funzione protettiva dagli agenti atmosferici, e per escludere una malattia trasmissibile all’uomo o ad altri animali domestici presenti in casa.
Non c’è un trattamento specifico per l’alopecia, perché va curata la causa e non il disturbo in sé. Bisognerà valutare la dieta dell’animale, se prende farmaci, se nella sua quotidianità ci sono fattori di stress, da quanto tempo è presente il problema, se è in corso una micosi. Un bravo veterinario ed una serie di esami diagnostici potranno aiutare ad individuare la causa e la giusta cura.
Bagno al gatto. Si o no?
La questione del bagno per i gatti è molto controversa, e accende discussioni accalorate tra etologi specialisti dei felini e toelettatori.
Da un punto di vista etologico fare il bagno ad un gatto non sembra essere una buona idea: la non abitudine ad essere bagnato e la costrizione nei movimenti che un lavaggio comporta può essere un’esperienza molto stressante per un gatto, e bisogna assolutamente tenere questo aspetto nella giusta considerazione.
Tuttavia esistono anche gatti che amano l’acqua: ne ho conosciuti personalmente alcuni che addirittura si tuffavano in mare dalle barche su cui vivevano!
I gatti abituati alla pratica del bagno fin da giovanissimi possono anche apprezzare una cura del genere. La scelta dipende sempre dalle necessità del singolo gatto, dalla sua età, dalla lunghezza del suo pelo, dall’ambiente in cui vive, dalla motivazione che può spingerci a valutare la necessità di lavarlo.
La cosa più importante è rispettarlo, non essere impositivi, non sovrapporre le nostre necessità e i nostri standard di pulizia (che, diciamocelo, a volte possono essere eccessivi) ai loro e, nel caso fosse proprio necessario lavarli, non improvvisarsi in un bagno casalingo fai-da-te, ma rivolgersi ad un professionista esperto che sappia relazionarsi con l’animale in modo corretto.
In conclusione
Osservare con attenzione il pelo del nostro amico a 4 zampe ci aiuta a controllare il suo stato di salute e ad intervenire per tempo in caso di anomalie. Una buona dose di coccole (e spazzolature) quotidiane e un’alimentazione sana, completa, naturale e appropriata alla specie saranno le nostre “armi” di prevenzione per mantenerlo in salute e vitale!
Il cibo, che sia casalingo o commerciale, umido o secco, è importante che sia ben bilanciato, prodotto con materie prime di qualità pregiata, senza additivi, aromatizzanti, conservanti artificiali e zuccheri aggiunti, potrà essere un valido aiuto nella cura del pelo e a mantenerlo morbido e lucente.
Un ulteriore supporto, sia per il cane che per il gatto, soprattutto nei periodi primaverile e autunnale, durante i quali perdono più pelo del solito per via della muta, può essere fornito un integratore naturale per il pelo e la cute da aggiungere al cibo, specificamente formulato per la rigenerazione del manto, a base di erbe, amminoacidi, leviti e oligoelementi.
Se vuoi, puoi approfittare del mio servizio di consulenza gratuita sulla cura del pelo del cane e del gatto. Scrivimi all’indirizzo info@secondonaturapetfood.it o attraverso il modulo che trovi nella pagine dei “Contatti“.