Quando le ghiandole perianali si infiammano è segno che ci sono tossine da eliminare. Bisogna ricercare ed eliminare la causa dell’infiammazione.
Cosa sono le ghiandole perianali.
Le ghiandole perianali del cane e del gatto si trovano ai lati dell’ano e secernono una sostanza oleosa che viene raccolta in una sacca, poi si svuotano durante il processo della defecazione, dando alle feci un odore particolare e individuale che permette al cane di marcare anche in questo modo.
La sostanza che secernono ha un odore molto pungente perché contiene i feromoni, che sono prodotti da ghiandole sebacee presenti in diversi parti del corpo del cane, una sorta di messaggeri chimici che hanno la funzione e l’obiettivo di lasciare un’impronta odorosa per comunicare qualcosa agli altri cani, diversa dall’urina.
Le ghiandole perianali sono organi molto delicati ed importanti.
Quando sono infiammate o irritate il liquido espulso ha un odore invadente e molto forte; quando accade che sono spesso da svuotare è segno che c’è una dose importante di tossine e sostanze infiammatorie che devono essere eliminate, altrimenti possono formarsi ascessi e fistole, particolarmente dolorose e complicate da gestire e curare.
Cosa causa l’infiammazione delle ghiandole perianali
Le cause possono essere diversissime:
- alimentazione sbagliata: un regime alimentare troppo povero di fibre, oppure un cibo, spesso industriale, dalla composizione così inappropriata da compromettere la flora intestinale;
- una diarrea continuativa, dovuta a un cambio di dieta improvviso, può infiammare le ghiandole perianali che non si svuotano bene;
- intolleranze e allergie dovute ai cereali presenti negli alimenti industriali, soprattutto il mais, o agli additivi e ai conservanti;
- malattie dermatologiche, spesso causate da additivi e conservanti;
- scompensi ormonali, che si presentano soprattutto nelle femmine in stato di gravidanza o nei maschi già avanti con gli anni;
- la consistenza delle feci troppo morbida che non esercita una pressione sufficiente sulla ghiandola per svuotarla in modo naturale;
- il sovrappeso e l’obesità;
- particolari conformazioni anatomiche: ci sono infatti alcune razze particolarmente sensibili alle irritazioni di queste ghiandole, sia tra i cani che tra i gatti. Di solito si tratta di animali di piccola taglia, ma anche razze medio grandi, che presentano la coda schiacciata sull’ano, possono essere a rischio.
Come ci si accorge che le ghiandole perianali sono infiammate
Anche essendo compagni attenti non è sempre facile e immediato accorgersi che il nostro cane o il nostro gatto ha le ghiandole perianali infiammate.
Tra i sintomi più frequenti nei cani c’è lo strusciare il sedere frequentemente sul terreno, oppure sia i cani che i gatti evitano di sedersi assumendo posizioni poco naturali e che mai sceglierebbero se non avessero un forte fastidio, un altro segnale è il leccarsi la zona in continuazione per ottenere sollievo.
Nel dubbio che il nostro animale possa avere questo problema è bene fare una visita dal veterinario che al tatto dovrebbe accorgersi che c’è qualche cosa che non va.
Lo stesso veterinario può intervenire e spremere le ghiandole in modo che la sostanza contenuta al loro interno riesca a fuoriuscire abbassando il livello dell’infiammazione in corso, successivamente, se si è formata una fistola, prescriverà una cura.
Come possiamo intervenire noi o prevenire l’infiammazione delle ghiandole perianali
Il problema può essere prevenuto con:
- una adeguata e regolare attività fisica che favorirà un corretto funzionamento del metabolismo e una regolare motilità intestinale, tenendo anche sotto controllo il peso;
- controlli regolari se il cane mostra di avere una tendenza all’infiammazione
- una corretta e sufficiente idratazione, importante per la salute dell’apparato digerente;
- una dieta sana e molto attenta, nella quale siano presenti anche fibre solubili e insolubili che promuovano un passaggio regolare attraverso l’intestino supportando lo svuotamento naturale delle ghiandole perianali;
- utilizzare integratori naturali idonei a promuovere la salute intestinale generale del cane.
Si può provare a eliminare tutti i cereali dall’alimentazione quotidiana, soprattutto il mais contenuto in molti alimenti industriali, a volte anche la soia può creare fastidi.
Si possono variare le proteine, adottando una dieta ad esclusione per individuare l’eventuale proteina che genera l’intolleranza alla base dell’infiammazione, privilegiando le carni delicate e digeribili come agnello, pollo o tacchino, ma facendo ben attenzione a scegliere un’azienda che produca utilizzando animali non provenienti da allevamenti intensivi e alimentati in maniera appropriata, senza ormoni e antibiotici (quando lo fanno ci tengono molto a sottolinearlo, dunque non sarà difficile verificarlo).
La qualità del cibo è fondamentale, non solo ci devono essere le giuste proporzioni tra proteine e carboidrati complessi, grassi e micronutrienti, ma anche la materia prima utilizzata deve essere di qualità alta.
Se una dieta è equilibrata e appropriata alla specie, il corpo non produrrà tossine, gli organi preposti all’eliminazione degli scarti del metabolismo non saranno affaticati e l’organismo non sarà oggetto di infiammazioni continue.
Non bisogna rinunciare ai benefici di una dieta sana e naturale anche se non si ha tempo e modo di cucinare tutti i giorni per proprio amico peloso, le alternative esistono.
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