Sia che il cane segua una dieta fresca, casalinga o BARF, sia che mangi cibo commerciale ci si può trovare nel dubbio su se sia opportuno dargli gli ossi, che tipologia, con che frequenza.
Si possono dare gli ossi al cane?
La risposta affermativa può sembrare automatica e scontata, in realtà non lo è affatto perché è vero che si possono dare gli ossi al cane, ma a condizione che si tengano in considerazione alcune cose molto importanti.
Vediamo quali.
Perché dare gli ossi al cane
Gli ossi per i cani non sono da considerarsi “un gioco” perché la loro assunzione è parte integrante della dieta, dunque non bisogna eccedere nelle dosi.
Svolgono un ruolo di integrazione del calcio e del fosforo, appagano il bisogno primario della masticazione, che rilassa il cane e favorisce il rilascio di endorfine, e aiutano a mantenere i denti puliti e forti, ma bisogna usare una certa cautela e seguire delle regole.
In che casi e come dare gli ossi al cane
La somministrazione degli ossi va modulata a seconda se fanno parte dei pasti o sono un extra.
La quantità e la frequenza cambiano – oltre che per fattori come il peso, l’età, eventuali patologie gastroenteriche, lo stato della dentatura ecc. – se il cane segue una dieta fresca (BARF, cioè l’alimentazione cruda, o casalinga) oppure una dieta con cibi commerciali umidi e/o secchi.
Come dare gli ossi al cane che mangia cibo commerciale
Se il cane è abituato a mangiare solo crocchette, nelle quali spesso il primo ingrediente non è la carne, potrebbe avere un pH poco acido per digerire gli ossi, quindi bisogna fare estrema attenzione, magari chiedendo prima un parere ad un veterinario nutrizionista o ad un consulente alimentare esperto.
Sicuramente gli ossi andranno dati al cane lontano dai pasti, perché impiegherà molto tempo per digerirli, e saltuariamente, non più di due volte al mese, perché si rischierebbe un eccesso di sali minerali e di grassi, in base alla tipologia di osso e alle sue dimensioni, che potrebbe sbilanciare la sua alimentazione.
Come dare gli ossi al cane che segue una dieta fresca
Anche nel caso in cui il cane segua una dieta fresca, essendo una fonte di sali minerali importanti per la sua salute – soprattutto il calcio che deve essere ben bilanciato con il fosforo proveniente in gran quantità dalla carne – gli ossi vanno sempre somministrati in modo accurato:
- la razione settimanale non va data tutta in una volta, ma divisa in due o tre porzioni, perché si rischiano ostruzioni intestinali o stitichezza;
- se il cane è vorace preferire ossi grandi, in modo che non rischi di ingoiarli interi, e lasciarglieli per un tempo limitato (il pezzo rimasto può essere conservato in frigo);
- controllare sempre se le feci del cane sono bianche, è segno che gli si è dato un osso troppo grande e la quantità di calcio nella dieta è eccessiva; l’eccesso può essere anche più dannoso della carenza (all’interno della dieta sono presenti anche altre fonti di calcio, come per esempio alcune verdure);
- va tenuto conto anche del fatto che il midollo contenuto al loro interno è ricco di grassi.
In natura il rischio dell’eccesso non si corre perché i carnivori non mangiano ossi tutti i giorni, la loro digestione può impiegare anche diverse giornate, ecco perché nella dieta BARF normalmente si osserva un giorno di digiuno settimanale: i lupi non mangiano gli ossi portanti (ossi del ginocchio) delle grosse prede (come i cervi), ma li conservano, li spezzano e ne succhiano il midollo.
Gli ossi mangiabili delle piccole prede sono invece circa il 10-15% della composizione totale dell’animale, tenendo conto di questo è chiaro che la percentuale di ossi in una dieta non dovrebbe essere superiore.
La dottoressa Maria Mayer, veterinaria nutrizionista, consiglia di fornire pochi ossi polposi ogni giorno, in modo da distribuire la quantità necessaria ad una dieta settimanale bilanciata, e aiutare a rendere le feci non troppo dure. Consiglia di associare nel pasto altri alimenti che possano aiutare il transito intestinale, come ad esempio verdure e/o organi. Inoltre sottolinea che gli ossi devono sempre essere dati lontani da pasti contenti amidi (cereali, patate, pasta), per renderne più facile la digestione.
Quali tipi di ossi NON bisogna dare al cane
Gli ossi cotti
Da qualsiasi specie di animale provengano al cane non bisogna mai dare ossi cotti. La cottura gli fa perdere l’elasticità, possono rompersi e scheggiarsi facilmente e provocare perforazioni nel tratto gastrointestinale, che è un evento da emergenza veterinaria.
Quindi mai dare al cane gli scarti da tavola, come gli ossi delle cosce di pollo arrosto o l’osso di una bistecca.
Gli ossi di maiale
La carne di maiale cruda può trasmettere il Morbo di Aujeszky o pseudorabbia, e dato che non si possono somministrare gli ossi cotti, gli ossi di maiale restano esclusi tutti, anche lo stinco. Per lo stesso motivo è meglio evitare anche gli ossi di cinghiale.
Gli ossi nudi
Sono gli ossi senza carne, quelli non polposi, tra cui gli ossi di prosciutto, che oltre ad essere nudi sono anche eccessivamente salati.
Gli ossi portanti
Gli ossi portanti sono gli ossi del ginocchio, privi di carne (quindi nudi) e troppo duri, soprattutto per i cani di piccola taglia, i cani anziani o molto giovani, e i cani con i denti delicati, che potrebbero scheggiarsi o rompersi.
Gli ossi cavi
Anche l’ossobuco, crudo o cotto che sia, non va mai dato: la forma è molto pericolosa e rischia di rimanere incastrato in bocca o in gola.
Quali tipi di ossi si possono dare al cane
Per essere digeribili gli ossi che si possono dare al cane sono quelli polposi, vale a dire carnosi, ricoperti di carne, di tessuto connettivo e di pelle, ossi non particolarmente duri sui quali la carne offre una sorta di protezione mentre il cane li mangia.
La scelta va fatta in base alla loro durezza, la loro tendenza a scheggiarsi o meno e all’età dell’animale al momento della macellazione.
Gli ossi più usati e idonei sono:
- lo sterno di vitello (le coste unite a gruppi di due o tre), un osso morbido che si trova di varie dimensioni;
- ali, colli e carcasse carnose di pollo del quale è possibile usare anche le zampe;
- il solo collo del tacchino, perché gli ossi di questo volatile hanno una struttura a nido d’ape che può facilmente scheggiarsi anche a crudo;
- la coda di bovino (manzo, vitello);
- la testa e le coste accoppiate dell’agnello;
- gli ossi del coniglio
- gli ossi della quaglia
Tutti sempre rigorosamente CRUDI!
Cosa succede se il cane mangia un osso cotto
Può capitare che il cane “rubi” un pezzo di carne con l’osso cotta. Che fare in questo caso?
Gli ossi di pollo o tacchino possono rompersi diventando schegge anche molto appuntite in grado di perforare lo stomaco o l’intestino, ma anche gli ossi di forma rotonda sono pericolosi perché possono provocare occlusioni e blocchi intestinali: non cercare di far vomitare il cane, rischiando di fare danni peggiori, ma considerare seriamente una visita dal veterinario che valuterà se fare una radiografia di controllo per seguire l’andamento del contenuto dello stomaco e dell’intestino.
Nel frattempo potrebbe essere utile far mangiare al cane delle patate o della zucca lesse, che possano eventualmente inglobare la scheggia d’osso o costituire un apporto di fibra utile per favorire il transito intestinale.
Quando NON dare gli ossi al cane
Non bisogna dare gli ossi al cane quando non lo si è mai fatto e ci si sente indecisi: meglio lasciar perdere o chiedere consiglio ad un esperto in nutrizione, illustrando le abitudini e le caratteristiche del cane.
Ecco però qualche consiglio generale.
Non possono mangiare gli ossi:
- i cani con problemi ai denti o alle gengive, per esempio i cani anziani i quali hanno spesso anche difficoltà a digerirli;
- i cani con difficoltà digestive, o con tendenza ad soffrire di gastrite o di infiammazioni intestinali, perché gli ossi sono di difficile digestione e un eccesso indurisce le feci, aggravando ulteriormente la situazione. A questo proposito attenzione al corno di cervo, che il cane consuma senza ingerire nulla, perché stimola a vuoto i succhi gastrici;
- i cani con patologie renali croniche, perché gli ossi polposi contengono molti sali minerali, soprattutto calcio e fosforo, che possono peggiorare lo stato clinico dell’animale;
- i cani con problemi comportamentali e molto competitivi e possessivi, perché l’osso, essendo un oggetto estremamente interessante, rischia di innescare una competizione con te.
Gli ossi ai cuccioli
Per finire un consiglio su come comportarsi con i cuccioli.
La somministrazione degli ossi ai cuccioli è da regolare in modo estremamente preciso, perché il cucciolo di cane fino ai 6 mesi circa assorbe il calcio dall’intestino senza limitazioni, rischiando così un eccesso che può compromettere il corretto accrescimento e predisporlo a osteocondrite disseccante o altre gravi patologie osteoarticolari.
Per questo stesso motivo è raccomandabile non eccedere nell’alimentazione e nell’integrazione durante la fase di crescita iniziale (approfondisci leggendo questo articolo sull’alimentazione eccessiva del cane).
Foto copertina di Mathias Reding
2 risposte
grazie Valeria un abbraccio forte
Di nulla Francesca, sono contenta che ti sia piaciuto l’articolo! un abbraccio a te!!