Le diverse carni che è possibile proporre al proprio cane o al proprio gatto si differenziano per numerosi fattori: il gusto, la salubrità, la qualità e il costo.
Ma come orientarsi nella scelta della carne migliore per il cane o per il gatto di famiglia?
Dal momento che ogni individuo è a sé, la cosa migliore sarebbe rivolgersi ad un nutrizionista specializzato, che possa guidarci valutando le peculiari necessità del nostro animale, ma vediamo insieme quali sono le caratteristiche principali delle differenti tipologie di carne.
Un requisito fondamentale per la carne migliore per il cane o e il gatto: la QUALITÁ
A prescindere dalla tipologia, la carne migliore per il cane o il gatto è la carne di qualità, e la qualità dipende da come vengono allevati gli animali.
Le carni degli animali da allevamento intensivo, nutriti principalmente con cereali, hanno un tenore di grassi maggiore, e un contenuto di acidi grassi omega-6 più alto, a sfavore degli omega-3 presenti invece fino a cinque volte di più nelle carni degli animali allevati in libertà e al pascolo.
Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 vengono elaborati nelle cellule dagli stessi enzimi e devono essere nel giusto equilibrio: un eccesso di omega-6 (soprattutto di acido linoleico, la cui presenza è comunque importante per formare la barriera difensiva della pelle del cane e prevenire tutte quelle malattie legate alla pelle secca e che si desquama) tende infatti a pregiudicare il metabolismo degli omega-3.
Per il benessere generale del cane è invece molto importante che assuma un basso tenore di omega-6 e una buona quantità di acidi grassi omega-3 perché, questi ultimi sostengono il cuore e l’apparto circolatorio, oltre a mantenere in salute l’apparato osteo-articolare.
C’è da aggiungere inoltre che spesso negli allevamenti intensivi viene fatto largo uso di antibiotici per scongiurare la proliferazione di infezioni batteriche dovute al sovraffollamento e di ormoni per accelerare la crescita degli animali.
Appare chiaro dunque che la qualità è un requisito molto più importante del tipo di carne in sé, e che per garantire al proprio cane o gatto un cibo sano e che gli fornisca il giusto fabbisogno di nutrienti per mantenerlo in buona salute, bisogna far ricadere la nostra scelta sull’acquisto di carni di animali allevati liberi e nutriti in modo appropriato alla specie o, nel caso di cibo commerciale, su prodotti formulati con carni di animali allevati con questo stesso criterio.
Le diverse tipologie di carne: bianca, rossa, nera
Le carni, nelle loro parti nobili del muscolo e delle interiora sono fonti di proteine dall’alto valore biologico, e si distinguono in:
- carni bianche, proprie dei volatili come pollo (gallina, gallo, galletto, cappone, faraona), tacchino e anatra domestica, degli animali giovani come capretto e agnello, e del coniglio;
- carni rosse proprie dei bovini (manzo, vacca, vitello, vitellone e bufalo), del cavallo, degli ovini e dei caprini adulti. Appartiene a questa categoria anche la carne di maiale;
- carni nere categoria in cui rientra la selvaggina, come lepre, capriolo, cinghiale, camoscio, bisonte, alce, cervo, struzzo, fagiano, pernice, beccaccia, quaglia, anatra selvatica.
Le carni bianche: pollo e tacchino, coniglio, agnello, anatra domestica
Le carni bianche hanno un elevato apporto proteico e un basso contenuto di grassi; hanno dunque poche calorie, ma sono ricche di vitamine preziose come la B6 e la B12, di sali minerali come potassio, magnesio e zinco e di tre amminoacidi essenziali (Leucina, Isoleucina e Valina), indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo.
Sono carni altamente digeribili e adatte sia ai cuccioli in fase di crescita che agli animali anziani, oltre che a quelli con difficoltà gastrointestinali.
Pollo e Tacchino
Il pollo e il tacchino sono di solito apprezzati da cani e gatti e sono carni che, se provenienti da animali allevati in modo sano, e non abusate nel consumo difficilmente provocano intolleranze.
Il tacchino contiene un po’ più proteine (22 gr per 100 gr, contro i 20 gr per 100 gr del pollo) e meno grasso del pollo (3,6 gr nel pollo, 2,4 gr nel tacchino) e molto ferro.
Grazie a queste sue caratteristiche nutrizionali e grazie anche all’essere una carne digeribile si presta ad essere inserita nell’alimentazione dei cuccioli e di cani o gatti che necessitano un regime alimentare leggero.
Coniglio
Il coniglio ha una carne con un contenuto in grassi leggermente più elevato (4,3 gr per 100 gr) e un tenore proteico pari a quello del pollo; ha discrete concentrazioni di vitamina B3 (Niacina), e di fosforo, potassio e ferro.
È considerata una carne adatta ad intestini sensibili, utilizzata spesso nelle diete ad eliminazione per individuare le intolleranze alimentari, perché molto raramente le sue proteine scatenano reazioni allergiche.
Agnello
Con il termine “agnello” si intende il piccolo della pecora svezzato cioè che non si nutre più solo di latte materno, ma non ha ancora compiuto il primo anno d’età.
La carne d’agnello contiene lo stesso valore di proteine del pollo, ma è più magra (2,5 gr di grassi per 100 gr), è una buona fonte di ferro e anche altri minerali tra cui lo zinco e il potassio, queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta ai cuccioli in fase di svezzamento.
Anatra domestica
L’anatra ha carni molto pregiate, non proprio magrissime (si considerano magre le carni con la massimo 5 gr di lipidi, l’anatra ha 8 gr di lipidi per 100 gr), è infatti un tipo di carne molto energetica.
Ha buon contenuto di ferro (1,2 mg), potassio, calcio, fosforo, magnesio e zinco, oltre che di vitamine del gruppo B.
Le carni rosse: manzo, cavallo, pecora, capra, maiale
La differenza tra carne bianca e rossa è che quest’ultima contiene quantità maggiori di mioglobina una proteina di colore rosso che ha come compito veicolare l’ossigeno nelle cellule del tessuto muscolare, perché lavorino in modo corretto.
La sua presenza è maggiore negli animali che affrontano notevoli sforzi muscolari, e negli animali più anziani (ecco perché le carni del vitellino e dell’agnello sono più chiare di quelle dei rispettivi adulti).
Manzo
La carne di manzo fa molto bene ai cani a patto però che si tratti di animali allevati al pascolo e nutriti con erba fresca e fieno essiccato d’inverno, per la differente composizione del grasso che deriva da questo tipo di alimentazione, come spiegato prima.
È una carne più grassa delle altre (9,4 gr di lipidi circa per 100 gr), anche se esistono tagli più magri ed è molto nutriente; ha un ottimo contenuto in proteine (22,6 gr per 100 gr), vitamine del gruppo B (B2 – riboflavina, B3 – niacina, B5 – acido pantotenico, B6, B12), vitamina E e K e minerali come potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco e selenio.
La carne di manzo contiene inoltre due potenti antiossidanti importantissimi per la protezione dell’organismo dei cani: il glutadione e la superossido dismutasi.
Il glutadione, come dimostrato da uno studio apparso su Pubmed è in grado di eliminare il mercurio – che è altamente tossico per l’organismo – dalle cellule.
La superossido dismutasi contiene le infiammazioni e i danni delle ischemie celebrali e del miocardio, come evidenziato da uno studio del 2018.
È molto importante per i cani assumere questi antiossidanti direttamente dall’alimentazione, perché la loro efficacia e la loro assimilabilità è nettamente superiore rispetto a quelli prodotti artificialmente in laboratorio e aggiunti come additivi ai prodotti commerciali, che non vengono riconosciuti biologicamente dall’organismo e quindi non vengono sfruttati in tutta la loro pienezza.
Cavallo
La carne di cavallo è una carne abbastanza magra che può essere utile in caso di cani con intolleranze o con problemi gastrointestinali.
È adatta agli animali che soffrono di allergie alimentari e che devono seguire una dieta ad eliminazione, e può essere proposta per variare a quei cani che si stancano facilmente dei soliti sapori.
È la carne che con la quantità maggiore di ferro (3,9 mg ogni 100 grammi di carne), ha un basso contenuto di colesterolo e un buon contenuto di potassio, sodio e calcio, oltre che di quasi tutte le vitamine del gruppo B.
Tuttavia non è una carne facile da reperire e per questo motivo non molto economica, inoltre anche in questo caso bisogna fare molta attenzione alla provenienza dell’animale e a come è stato allevato, per evitare di proporre al proprio cane carni con residui chimici potenzialmente dannosi (cavalli provenienti dall’ambiente sportivo).
Pecora
La carne di pecora decisamente più costosa quando si tratta dell’agnello, risulta essere più economica in caso di animali adulti (agnellone o pecora).
La carne di pecora adulta presenta differenze nutrizionali a seconda dell’età dell’animale ed è una carne adatta a chi soffre di allergie alimentari e sta seguendo una dieta ad esclusione.
Tuttavia essendo una carne molto grassa (33 gr di lipidi per 100 gr) è di difficile digestione e pur essendo una buona fonte di ferro e di potassio è una fonte di purine, sostanze coinvolte nell’insorgenza di calcoli renali, motivi per cui non è molto usata nelle alimentazioni casalinga e BARF, né nel cibo commerciale.
Capra
La carne di capra è piuttosto ricercata, soprattutto quella dei capretti (i piccoli della capra entro il primo anno di vita).
È una carne molto magra, con un basso contenuto di grassi (2,3 gr per 100 gr), offre proteine di alto valore biologico ed è una buona fonte di ferro, di zinco e di potassio, oltre che di vitamine del gruppo B (B1-B2-B3).
Maiale
Come la carne di manzo, la carne di maiale è tra quelle più grasse (20,8 g di lipidi, per 100 gr), ma ha un alto contenuto in proteine (25,7 gr per 100 gr), ed è ricca di ferro e vitamine del gruppo B, è inoltre una fonte di creatina e taurina, composti bioattivi utili alla salute muscolare, e di glutatione (di cui ho parlato più su).
Le carni nere: selvaggina, cinghiale
La categoria delle carni nere comprende tutta la selvaggina tra cui la lepre, il cinghiale, il cervo, il fagiano ecc.
Il contenuto in grassi di questo tipo di carni è basso, ma le fibre muscolari risultano molto più dure di quelle degli animali da allevamento.
Gli animali che rientrano nella categoria della selvaggina mangiano ciò che trovano in natura, questo contribuisce, come nel caso degli animali al pascolo, a che nelle loro carni sia presente un contenuto più basso di acidi grassi omega-6 e più elevato di acidi grassi omega-3, ne consegue che sono molto salutari per il cane come ho già avuto modo di spiegare parlando all’inizio della qualità delle carni.
Cinghiale
La carne di cinghiale è piuttosto magra (3,3 g di lipidi per 100 gr) è un’ottima fonte di proteine animali (21,5 gr per 100 gr), ha un buon contenuto di ferro e di potassio, oltre che di vitamina B3.
Gli organi o frattaglie
La carne non contiene tutti i nutrienti necessari a coprire il fabbisogno del cane e del gatto, per questo motivo è importante nel complesso dell’alimentazione la presenza degli organi interni, come cuore, polmone, reni, fegato, rumine che cane e gatto assumerebbero se catturassero le loro prede in natura.
Gli organi contengono quantità superiori di vitamine del gruppo B, come la B1, la B2 e la B6, la B9 (acido folico) e la B12, oltre che di minerali come fosforo, ferro, rame, magnesio, manganese e iodio.
Infine, alcuni organi possono fornire anche buone quantità di vitamine liposolubili (vale a dire che vengono assorbite assieme ai lipidi ovvero i grassi) A, D (molto rara), E e K.
Il cuore
Il cuore, insieme al fegato, è l’organo principe tra le frattaglie. È un muscolo privo di grasso molto nutriente, in quanto ricco di proteine (circa il 17%) e di nutrienti unici come il Coenzima Q10, un potente antiossidante, necessario per ottimizzare il ritmo cardiaco, per lo svolgimento delle funzioni cellulari di base.
Il cuore dei bovini contiene inoltre minerali importanti come selenio, fosforo e zinco e una quantità doppia di collagene e di elastina rispetto alla carne, molto importanti per le articolazioni del cane e del gatto.
Infine, il cuore è un’ottima fonte di taurina, un aminoacido essenziale per il gatto, ma non per il cane anche se la sua carenza può portare a sviluppare la cardiomiopatia dilatativa, una patologia che si manifesta con una diminuzione della capacità del cuore di contrarsi, con il risultato che l’organo non riesce più a pompare sangue nelle arterie con la giusta pressione.
Il fegato
Il fegato, è una delle fonti più concentrate di vitamina A naturale, che è un potente antiossidante, mantiene in salute gli organi riproduttivi e la vista. Contiene inoltre molte vitamine del gruppo B, soprattutto B9 (acido folico) e B12, che mantengono in salute il sistema nervoso, ed aiutano a prevenire l’anemia.
Per finire è una delle migliori fonti di ferro biodisponibile, cioè totalmente utilizzabile dall’organismo dei nostri cani e gatti, necessario per formare l’emoglobina che trasporta l’ossigeno nel sangue, e per la regolazione della temperatura corporea.
Nell’alimentazione del cane e del gatto è possibile utilizzare il fegato di bovino, maiale o pollo, ma in caso di alimentazione casalinga o BARF bisogna fare molta attenzione al sovradosaggio, quindi meglio essere seguiti da un veterinario nutrizionista.
La lingua
La lingua ha un discreto valore proteico (17% ), ma è un po’ più grassa rispetto agli altri organi, soprattutto quella di manzo, che infatti è sempre molto gradita ai cani.
È molto ricca di ferro, di potassio e di fosforo, e per quanto riguarda le vitamine, contiene discrete quantità i quelle del gruppo B, in particolare tiamina (B1), riboflavina (B2) e niacina (B3 oPP).
Il Rene o Rognone
Il rene è fonte di quasi tutti i sali minerali e in grandi quantità, in particolar modo il ferro, il selenio e lo zinco (dall’elevato potere antiossidante) e di numerose vitamine come la vitamina A (retinolo) e la vitamina D (calciferolo), e quantità elevate di vitamine del gruppo B: tiamina (B1),riboflavina (B2) , niacina (B3 o PP) , biotina.
È ricco di proteine (18%) ma povero di grassi, molto appetibile, e gradito sia ai cani che ai gatti, un ottimo organo per variare la dieta.
Il polmone
Il polmone è composto da un’alta percentuale di proteine (14% ), presenta pochi grassi (2%), ed è un alimento poco calorico, ma appetibile, quindi adatto ai cani che devono perdere peso.
Le animelle
Vengono indicate come animelle uno o più organi appartenenti al vitello o all’agnello giovani, e possono variare in base alla tradizione regionale.
In genere comprendono le ghiandole salivari, il timo e il pancreas dell’animale e sono un alimento molto nutriente, di alto valore biologico, di facile digestione e ricco di vitamine e sali minerali, fosforo e potassio in particolare.
La milza
La milza, come il fegato è ricchissima di ferro, ha un buon contenuto proteico e pochi grassi.
La trippa o stomaco
La trippa è lo stomaco dei ruminanti. Ha un discreto contenuto proteico (15,8 gr), sali minerali (potassio, ferro, calcio, fosforo), vitamine del gruppo B e vitamina C ed è ricavata da varie parti dello stomaco dei bovini:
- rumine, la parte più estesa (circa 80%) e la parte più grassa;
- reticolo, la parte più spugnosa (nido d’ape);
- omaso (detto anche centopelli), la parte più magra e digeribile, ha una caratteristica struttura a lamelle;
- abomaso (detto anche lampredotto), la parte più vicina all’intestino e piuttosto grasso.
Il cervello
Il cervello è un alimento ricco di vitamina B5 (acido pantotenico), in abbondanza nel cervello di manzo.
Il pesce
Anche il pesce, ottima fonte di omega-3, rientra tra le “carni” che possono far parte dell’alimentazione di un cane e di un gatto. Se si segue un’alimentazione mista va considerata una percentuale tra il 10% e il 15% sul totale della dieta.
In caso si segua un’alimentazione cruda (BARF) ci sono tre cose a cui porre attenzione:
- la dose giusta di omega-3 che varia da individuo a individuo, per la quale serve la guida di un nutrizionista;
- i parassiti;
- la tiaminasi.
I parassiti presenti nelle carni crude dei pesci di mare e d’acqua dolce, tra cui il più noto è l’anisakis dei pesci marini, possono essere debellati con il congelamento o con la cottura.
La tiaminasi è un enzima presente nelle carni crude di alcuni pesci.
Provoca il deterioramento della vit. B1 o tiamina, una vitamina estremamente importante per cani e gatti, avendo un ruolo fondamentale nell’attivazione degli enzimi che metabolizzano proteine, grassi e carboidrati, oltre a essere necessaria per la corretta trasmissione degli stimoli nervosi e per il corretto funzionamento dei muscoli e del cuore.
La tiaminasi viene inattivata con la cottura, ma non con il congelamento, che invece più si protrae più provoca un ulteriore impoverimento della vit. B1-tiamina.
Ecco due elenchi – non esaustivi – di pesci che contengono tiaminasi (e non vanno somministrati crudi):
- tutti i pesci azzurri (acciuga, sgombro, aringa, sardina, sugarello)
- dentice
- murena
- tonno
- pesce spada
- razza
- rombo
- scorfano
- carpa
- pesce gatto
e che NON contengono tiaminasi (e possono essere somministrati crudi):
- anguilla
- barracuda
- halibut
- merluzzo
- platessa
- ricciola
- salmone atlantico
- orata
- nasello
- sogliola
- trota (iridea e salmonata)
- luccio
Infine prima di somministrare il pesce vanno rimosse la lisca, le spine e la testa, perché potrebbero causare problemi: le spine cotte possono infilzarsi nel palato o nella trachea e, in alcuni casi, possono creare danni anche più gravi.
L’importanza della varietà
Cane e gatto in natura non mangerebbero sempre le stesse cose, assumendo tutti i principi nutritivi necessari per rimanere sani.
La varietà è un fattore molto importante nella dieta di entrambi gli animali, sia per coprire tutti i fabbisogni sia per evitare di sviluppare intolleranze ad un determinato alimento assunto da solo e troppo a lungo.
L’alimentazione casalinga e BARF permettono di variare molto la proposta di alimenti, cosa che non avviene con il commerciale secco (crocchette), soprattutto se monoproteico, indicato esclusivamente per brevi periodi in caso di necessità di una dieta ad esclusione.
Una valida alternativa
Quando non si ha la possibilità di seguire una dieta casalinga o BARF una valida alternativa è costituita dall’umido commerciale, a condizione che sia di ottima qualità, ben bilanciato e composto con carni provenienti da animali sani e allevati nella maniera appropriata, così come descritto sopra.
Lo strumento per valutare la corretta composizione del cibo è l’etichetta. Imparare a leggerla è fondamentale per poter fare una scelta consapevole e in autonomia.
Se vuoi imparare a leggere le etichette puoi scaricare la “Guida rapida alla lettura dell’etichetta” cliccando sul pulsante qui sotto.
Se invece vuoi un’analisi approfondita dell’etichetta del cibo che usi attualmente, approfitta del mio servizio di consulenza gratuito, scrivendomi all’indirizzo info@secondonaturapetfood.it o utilizzando il modulo nella pagina dei “Contatti“.