La dermatite nel cane è purtroppo un disturbo molto diffuso e non semplice da risolvere. Bisogna individuarne la causa per poter intervenire adeguatamente.
La dermatite nel cane, un disturbo molto diffuso
Negli ultimi trent’anni la dermatite è diventata un disturbo sempre più frequente nei cani.
Quante volte abbiamo sentito o ci siamo trovati a dire “La mia cagnolina soffre da anni di dermatite“, “Il mio cane ha perso il pelo, vorrei risanare la cute, ma è pieno di croste che seccandosi si staccano con tutto il pelo“, “Gli si arrossano le zampe e gli occhi, e si gratta le orecchie forsennatamente. È stato operato di otoematoma già due volte“, “La pelle gli diventa un po’ rossa e ha prurito, va a momenti, in alcuni mesi il pelo ricresce, ma al cambio di stagione inizia daccapo“.
Come mai si manifesta la dermatite nel cane?
La pelle è un organo di eliminazione. Quando fegato e reni non riescono a filtrare e smaltire le tossine queste si accumulano nell’organismo che tenta di liberarsene attraverso la cute, manifestando patologie come dermatiti, eczemi, acne felina (nei gatti).
Il sintomo principale è il prurito, che si associa a perdita di pelo, arrossamenti di zampe, occhi e della pelle in generale, chiazze con croste che si staccano con tutto il pelo. A volte sembrano esserci dei miglioramenti che però sono temporanei, e ai cambi di stagione tutto ricomincia di nuovo.
Un grave disagio e patimento per i nostri amici pelosi e per noi insieme a loro.
Le diverse cause della dermatite nel cane
La dermatite nel cane, come nel gatto, può avere diverse origini e per essere trattata è necessario che il veterinario faccia una diagnosi.
Vediamo quali tipologie esistono:
- dermatiti da parassiti (rogna, demodicosi, dermatite da morso di pulce (DAP) infestazione da Cheyletiella, malassezia), che si manifestano soprattutto nella zona dorso-lombare, sulla coda e le cosce;
- dermatiti da carenze di vitamine e/o acidi grassi, cioè gli Omega-3 e gli Omega-6, a cui potrebbero andare incontro animali che mangiano cibo nutrizionalmente inadeguato o che seguono una dieta casalinga o BARF senza essere seguiti da un nutrizionista;
- dermatiti da allergia/intolleranza alimentare che si manifestano più frequentemente sul muso, nella parte interna dei padiglioni auricolari, nello spazio interdigitale delle zampe, sotto le ascelle, l’addome e all’inguine.
Questo ultimo tipo di dermatiti possono essere individuate con una dieta a esclusione, con l’aiuto e la guida di un nutrizionista.
In alternativa, nell’ambito della medicina non convenzionale (come omeopatia e agopuntura), da solo o in affiancamento alla diangnostica tradizionale, viene usato il Vega test che si basa sui principi della bioenergetica.
È utile negli screening alimentari, allergologici o tossicologici, permettendo di testare sostanze alimentari potenzialmente tossiche e/o allergeni pericolosi per la salute dell’animale, senza stressarlo eccessivamente perché è poco invasivo. Inoltre può essere usato anche per identificare – tra i rimedi e le sostanze terapeutiche necessarie per una determinata patologia – quelle che meglio si adattano allo stato energetico dell’animale, permettendo di individuare la migliore terapia specifica per il suo problema.
Escluse le tipologie sopra descritte è possibile che i sintomi della dermatite nel cane siano da attribuire ad una dermatite atopica, che è un’allergia ambientale e non alimentare.
La dermatite atopica
La dermatite atopica è la risposta immunitaria di un soggetto geneticamente predisposto, a determinati allergeni. Gli allergeni più comuni sono gli acari (ce ne sono moltissimi, e sono praticamente ovunque, i più conosciuti sono quelli della polvere e della farina), le muffe, i pollini, ma anche le sostanze chimiche presenti nei detersivi, negli atiparassitari, nei disinfestanti usati nei parchi e nei giardini privati.
Per individuare gli allergeni che causano la dermatite nell’animale esistono due tipi di test: quelli sierologici sul sangue (ASIS) ritenuti da molti veterinari poco attendibili perché possono dare falsi positivi, e i più efficaci test allergici di intradermoreazione (Skin test).
Questi test servono ad individuare l’allergene che provoca la reazione e ad ottenere l’immunoterapia personalizzata in base all’allergene, per tentare una desensibilizzazione.
L’immunoterapia (chiamata comunemente “vaccino per l’allergia”) è una terapia lunga, ma che può dare ottimi risultati e, anche se non funziona con tutti, vale la pena tentare perché è l’unica reale cura, tutti gli altri trattamenti servono solo ad attenuare i sintomi.
Data la componente genetica della dermatite atopica si pensa che possa essere causata da un difetto della barriera epidermica (della pelle) che consente agli allergeni di penetrare e scatenare la reazione.
Ci sono alcune razze di cani predisposte a soffrire di questa patologia: il Bouledogue Francese, il Bulldog Inglese, l’Amstaff, il Pastore Tedesco, il Pit Bull, il Bull Terrier, il Labrador e il Golden Retriver, il Dalmata, il Boxer, lo Shar-pei, lo Shihtzu, il West Highland White Terrier, Cairn Terrier, il Fox Terrier, il Beagle, il Cavalier King, il Setter Inglese e Irlandese, anche se tutti possono essere soggetti, anche i meticci. I sintomi cominciano a manifestarsi tra il primo e il terzo anno di vita.
Il prurito può essere stagionale (dovuto ai pollini, per esempio), o non stagionale (acari della polvere o muffe, acaro della farina) a seconda dell’allergene che lo provoca. Ventre, inguine, ascelle e collo sono le zone dove prurito e arrossamenti si manifestano maggiormente.
Cosa si può fare contro la dermatite nel cane
Una volta individuata la causa e fatta la diagnosi, il veterinario provvederà a prescrivere una terapia.
Esistono diverse tipologie di cure: allopatiche, omeopatiche, rimedi naturali. Sicuramente è bene non affidarsi al “fai da te“, soprattutto maneggiando cortisonici che possono avere gravi effetti collaterali (a tal proposito vi invito a leggere questo articolo che parla dell’abuso del Gentalyn beta).
Una particolare attenzione va fatta nell’uso dei mangimi denominati “Hypoallergenic“, che vanno assunti solo sotto controllo veterinario e per un periodo di tempo limitato, perché sbilanciati da un punto di vista nutrizionale (e basta leggere le etichette per capirlo) e non terapeutici, nel senso che non sono curativi, ma agiscono solo sui sintomi, senza risolvere la causa.
Da parte nostra possiamo aiutare il cane partendo innanzitutto dalla prevenzione: per evitare l’insorgere di una dermatite atopica (o per tentare di risolverla in caso sia già conclamata e diagnosticata come tale) possiamo eliminare del tutto le possibili cause scatenanti come detersivi chimici, antiparassitari di sintesi e diserbanti e pesticidi sul terrazzo o in giardino, preferendo l’uso di prodotti naturali.
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Per evitare una dermatite di origine alimentare (o per risolverla se già presente) un’alimentazione appropriata alla specie, naturale, a base di materie prime di qualità e sane, ricca di acidi grassi omega-3 e omega-6, senza additivi e conservanti sintetici, deve essere la base di partenza, o una nuova via da intraprendere per contrastare le ricadute.
Io consiglio sempre di privilegiare un’alimentazione fresca (casalinga o Barf seguiti da un nutrizionista) o un umido commerciale di alta qualità, così da evitare anche gli acari delle derrate alimentari e le possibili formazioni di muffe.
L’importanza dell’equilibrio del microbiota intestinale e della cute nella prevenzione della dermatite nel cane
Le varie zone della pelle del cane hanno delle proprie “popolazioni microbiche residenti” e molti sono i fattori che possono creare un’alterazione del loro equilibrio.
Carenze igieniche, esposizione alla luce, umidità, uso di farmaci, uso eccessivo di saponi, residui di pesticidi nel cibo, antiparassitari, vaccini, lesioni della pelle, stress e non ultimo un cibo industriale dalla composizione inappropriata e con ingredienti pro-infiammatori, sono tutte cose che favoriscono un abbassamento del sistema immunitario e lo sviluppo di infiammazioni della pelle.
Additivi, micotossine, glutine, metalli pesanti presenti nel cibo industriale di scarsa qualità affaticano il fegato e i reni, portando e mantenendo l’intestino in uno stato di disbiosi: la dermatite è la risposta allo stato di tossicità cronica in cui versa l’organismo, che tenta di eliminare le tossine attraverso la pelle.
Possono poi insorgere complicanze come le sovra infezioni batteriche e micotiche: quando sul cane si manifesta un’infiammazione cutanea, le barriere immunitarie della pelle vengono abbattute costituendo il terreno ideale per lo sviluppo di infezioni causate da batteri e funghi che vivono normalmente sulla pelle del cane e si moltiplicano in maniera eccessiva.
Dunque la prima cosa che possiamo fare, ed anche la più importante, è mantenere in buona salute o, in caso di alterazioni recuperare, l’equilibrio del microbiota intestinale, vale a dire della flora batterica, attraverso un’alimentazione appropriata alla specie, sana e naturale e con l’ausilio di probiotici.
La migliore dieta per un cane per mantenere sano il microbiota
Le diete migliori per un cane sono senz’altro la casalinga o la Barf, seguiti da un bravo nutrizionista. Ma se non dovessimo riuscire a preparare i pasti per il nostro cane in casa non sentiamoci in colpa!
Esistono delle alternative: piccole aziende che prendono spunto dalla natura e producono cibo imitando più possibile quello che il nostro animale sceglierebbe per se stesso se potesse.
Non sono facili da trovare perché non investono in pubblicità, ma sulla qualità del prodotto.
Non si trovano nei pet shop perché non usando conservanti non possono permettere che i loro prodotti restino mesi e mesi su uno scaffale o in un magazzino prima di essere acquistati.
Io ho trovato un’azienda che produce cibo 100% naturale, con la carne come primo reale ingrediente, appropriato alla specie, senza scarti di macellazione, senza farine animali né proteine idrolizzate, senza additivi né conservanti di sintesi, con lavorazioni delicate e a bassa temperatura in modo da mantenere intatti i nutrienti, e con uno speciale mix di alghe che permette di mantenere il giusto equilibrio minerale nell’organismo, che è alla base di un microbiota sano e un sistema immunitario forte.
I suoi prodotti sono quelli che ho scelto per il mio cane Kiba che, provenendo da una vita da randagia e poi da un canile, ha un intestino piuttosto delicato, a causa di disordini alimentari durante il suo primo anno di vita.
Ora sta bene, ha un bellissimo pelo folto e lucido, denti puliti senza necessità di detartrasi, un buonissimo odore e alito leggero. Quali altri segni servono per capire che è in salute?
Foto in copertina di Alberto García da Pixabay