Non è affatto difficile vedere un gatto in barca a vela.
La presenza dei gatti sulle barche è ancora più comune di quella dei cani. Sono storicamente documentati fin dall’antico Egitto, sulle barche che solcavano il Nilo, tradizione mantenuta durante il corso della storia, passando per il Medioevo ad arrivare ai giorni nostri, su tutti i tipi di imbarcazioni e navi, comprese quelle militari. Ottimi compagni per i marinai e implacabili cacciatori di topi.
Non ho esperienza diretta della gestione di un gatto in barca, ma conosco moltissimi “liveaboards” come noi che hanno un gatto.
Il gatto in barca si trova a suo agio
La barca è un luogo assolutamente adatto al gatto. È un animale con un ottimo equilibrio, capace di adattarsi agli angolini più piccoli e angusti, anzi a volte li ricerca. La sua natura discreta lo rende il compagno ideale a bordo e sicuramente la sua gestione è più semplice di quella di un cane.
Tanto per cominciare non ha bisogno di andare a terra a fare i suoi bisogni, così come in casa, avrà la sua lettiera e non c’è bisogno di insegnargli nulla.
Il gatto in barca fa il bagno in mare?
Non tutti i gatti che vivono in barca fanno il bagno in mare, anche se conosco gatti che nuotano volentieri intorno alla barca e ai quali basta una cima spessa, lunga un paio di metri e con dei grossi nodi, appesa fuori bordo per risalire in totale autonomia.
Ci sono razze che sono particolarmente attratte dall’acqua e amano nuotare, per citarne alcune: il gatto Siberiano, il Gatto Norvegese delle foreste, il Gatto d’Angora, il Maine Coon e il Turco Van.
Tuttavia bisogna fare attenzione alle cadute accidentali fuori bordo, soprattutto se c’è cattivo tempo. Anche per i gatti esistono dei giubbotti salvagente, come per i cani, anche se in caso di mal tempo la cosa più opportuna è che il micio resti sottocoperta.
Cure di base per il gatto in barca
Il gatto non ama molto i cambiamenti, dunque in caso di un soggiorno breve sarà bene non cambiare la sua alimentazione e rifornire adeguatamente la cambusa del suo cibo abituale. Dovrà avere degli angoli esclusivi dove poter riposare tranquillo, i suoi giochi e i suoi tiragraffi, proprio come in casa.
Dovrà avere a disposizione una ciotola d’acqua sempre fresca lontana dalla ciotola del cibo, perché in genere non ama averle vicine, anzi preferisce se possibile bere l’acqua corrente, ecco perché è così attratto dai rubinetti. Per finire dovrà avere la sua lettiera, preferibilmente composta da materiale naturale così che sia più gradevole per lui usarla e in modo da non avere problemi di smaltimento.
In conclusione
Dunque un gatto in barca può vivere molto comodamente. Ma per finire lasciate che vi dia un ultimo consiglio: durante le soste nei Marina potrebbe accadere che voglia fare un giretto in terraferma e andare un po’ a caccia, quindi sarà bene che porti sempre un collarino con nome e numero di telefono perché nessuno pensi che sia “da salvare” e gli permetta di fare ritorno a casa, anzi in barca!
Sei un navigatore e hai un gatto a bordo? racconta la tua esperienza nei commenti!
Foto in copertina di Lisa Terauchi-D’Rozario